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Comitât apartitic e aconfessionâl pe identitât dal Friûl
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Non-partisan and non-religious committee for Friulian identity
Comitato apartitico e aconfessionale per l'identità del Friuli
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GRANDIS PERSONALITÂTS - GREAT PEOPLE








FAIDUTTI LUIGI


Luigi Faidutti (Scrutto di San Leonardo (UD), 11 aprile 1861 – Königsberg, 18 dicembre 1931) è stato un presbitero e politico austro-ungarico.



Luigi Faidutti (Scrutto di San Leonardo (UD), 11 aprile 1861 – Königsberg, 18 dicembre 1931) è stato un presbitero e politico austro-ungarico. Prima ancora di terminare gli studi nel seminario di Udine, venne invitato a Gorizia da Mons. Valussi che gli fece ottenere la cittadinanza austriaca. L’episodio dimostra anche che, individuato un individuo dotato, la prassi austro-ungarica era quella di valorizzarlo, a differenza di quella regnante altrove, che valorizza sempre chi si dimostra non più capace, ma più prono e obbediente.

Nel 1888 si laureò al celeberrimo “Frintaneum” di Vienna e divenne docente presso il seminario di Gorizia. Ma subito preferì alla carriera accademica le questioni sociali. Fondò varie istituzioni d’assistenza sociale cattoliche, casse di risparmio e altre istituzioni agrarie, curando gli interessi dei piccoli proprietari terrieri del Friuli Orientale Austriaco, spendendosi nell’impegno politico fino a diventare parlamentare viennese.

Lui stesso si definì sempre parlamentare friulano a Vienna, al punto che, come ecclesiastico, con l’approvazione dell’allora Arcivescovo di Gorizia Francesco Borgia Sedej, concluse il Congresso Eucaristico Internazionale di Aquileia con un discorso tenuto in lingua friulana.

Riuscì a ottenere dall’Austria, in caso di vittoria nella prima guerra mondiale, una ancor più larga autonomia per il Friuli Orientale Imperiale, ma non per tutto il Friuli, come avrebbe voluto. Celebre quindi il suo sfogo del 25 ottobre 1918 nel Parlamento viennese:

 « Se duç nus bandonin, nus judarìn bessôi. Dio che fedi il rest. No uarìn che nissun disponi di nô, sensa di nô. »

Il suo progetto, portato avanti assieme al suo Arcivescovo Sedej, di coalizzare il movimento cattolico friulano con quello sloveno e croato crollò per l’avanzare dei nazionalismi subito dopo la sconfitta dell’Impero nella Grande Guerra.

Nonostante i continui tentativi del Sedej di proteggerlo prima e di richiamarlo poi, su richiesta dei nazionalisti italiani di Gorizia venne esiliato in Lituania, dove, anche se formalmente privo di poteri, di fatto fu l’autore del Concordato siglato dalla Santa Sede con quel Paese.

In seguito si trasferì nella Repubblica di Weimar, dove morì.

Gli venne sempre impedito di rientrare nel suo Friuli da parte dei friulani che lo avevano votato all’Italia

 Dominio intestato a Luca Campanotto CMP LCU 81D09 E473 B