La Vita Cattolica 09 Agosto 2012
Uno dei più grandi successi dell’organizzazione sociale
dell’umanità è stata la specializzazione. Essa ha consentito ad ogni uomo o
donna di applicarsi nei propri talenti e capacità, fino ad arrivare al massimo
della tecnica e della conoscenza, creando così nuove figure professionali
specializzate da impiegare nei più svariati settori. Figure che nel tempo,
acquistavano perizia ed esperienza tanto da essere chiamate spesso a dare la
loro opinione sulle questioni che riguardavano il loro campo di lavoro. Così
accade che in medicina si consultino i medici specialisti, che in materia di
religione si consultino i teologi, e in agricoltura gli agronomi .Purtroppo,
questo agire in base alle proprie competenze sembra essere ignoto ai funzionari
governativi, che arbitrariamente, al solo fine di eliminare personale e sedi
scolastiche, nella proposta di legge “spending review” oggi in approvazione
alla Camera, hanno declassato alcune importanti e numerose minoranze
linguistiche storiche riconosciute dalla legge 482 del 1999, il Sardo, il
Friulano e l’Occitano, al rango di dialetti. Purtroppo, di fronte a questi
soprusi, le reazioni dei nostri rappresentanti in Parlamento sono state tarde
ed inefficaci. Lo stesso dicasi anche
per altri aspetti della tutela linguistica della nostra comunità. Ad esempio,
per quanto riguarda l’importante presenza della lingua friulana in RAI, è nota
solo la richiesta fatta da Pietro Fontanini al Presidente della Repubblica
affinché si trovino 200.000 euro per finanziare la Rai di Trieste affinché
trasmetta qualcosa di friulano per una manciata di minuti al giorno. E’ una
proposta molto riduttiva e da respingere sdegnosamente, soprattutto perchè i
nostri parlamentari saranno presto chiamati a ratificare la Carta Europea delle
lingue Regionali o Minoritarie dove saranno definiti i gradi di tutela che lo
Stato attuerà nei confronti delle dodici minoranze linguistiche storiche
presenti nella Repubblica, friulani inclusi. Alcuni deputati e senatori (non
friulani!) stanno già operando attivamente in modo di ottenere per la loro
comunità linguistica un livello di tutela molto alto, che è quasi un
bilinguismo. Da noi in regione, invece, tutto tace! Sappiano i nostri
rappresentanti in Parlamento, che non ci accontenteremo delle briciole e meno
che mai di 200 mila euro e pochi minuti di trasmissioni radiofoniche, utili
solo a fare campagna elettorale. Abbiamo diritto ad un canale televisivo
friulano, ed anche ad una radio che trasmetta a tutte le ore nella nostra
lingua. E come i genitori friulani e non, chiedono da anni, abbiamo diritto ad
una seria politica scolastica per il friulano in tutte le scuole di ogni ordine
e grado. Abbiamo altresì diritto ad un rafforzamento dell’uso pubblico di
questa nostra lingua con particolari sanzioni per chi in un modo o nell’altro
ostacoli la crescita della nostra minoranza linguistica. Non osino i nostri
rappresentanti parlamentari e regionali
presentarsi a chiedere voti per elezioni, senza essere riusciti ad
ottenere una concreta tutela che parifichi al livello più alto la comunità
linguistica friulana alle altre minoranze della Repubblica.
Remo Brunetti
|